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VALORIZZARE LA QUALITA' DEI PERCORSI E DEI PROCESSI
Coordinamento Gianfranco Caramella (Ass. Fadivi e Oltre - Genova)

"Valorizzare la qualità dei percorsi e dei processi" - Scheda introduttiva -

"...un'esperienza non è ciò che ti accade ma ciò che fai con quel che ti accade." - A. Huxley -

In questi anni operatori, servizi e associazioni hanno continuato a ri-cercare/ produrre risposte innovative ai bisogni in divenire delle persone con disabilità. Nell'intento di dare applicazione alla Convenzione Onu (CRPD), molte esperienze si sono "ri-pensate" in chiave inclusiva. La crescente consapevolezza della necessità del coinvolgimento di tutto il tessuto sociale per promuovere i processi d'autodeterminazione delle persone con disabilità ha favorito/ sostenuto le loro attese di vita estendendo l' "accessibilità" e l'esigibilità dei diritti soggettivi. Il riconoscimento della stretta interdipendenza tra i bisogni di chi cura e chi è curato ha implementato le disponibilità a inedite collaborazioni tra soggetti diversi. La continua ricerca di possibili connessioni tra attese dei singoli, esigenze dei sistemi organizzativi, obiettivi da raggiungere, risorse a disposizione, ha fatto emergere con chiarezza come la loro complessa e talvolta conflittuale interazione determini la qualità dei risultati raggiunti e la conseguente Immagine di Servizi, Enti, Cooperative, Associazioni. A tutto ciò, non sempre è corrisposto un attento e sistematico impegno di documentazione / valorizzazione del lavoro svolto e delle esperienze compiute.

In generale le rappresentazioni di persone con disabilità, famiglie, operatori, servizi sono sensibilmente cresciute sul piano quantitativo e qualitativo. Molte eccellenze hanno saputo uscire dai confini dello specialismo anche grazie al Cinema e alla Letteratura. Il mondo aziendale ha interpretato il tema attraverso nuove strategie di marketing che hanno scelto come testimonial persone con disabilità e l'organizzazione di eventi capaci di renderle protagoniste. L'impresa sociale e le associazioni del terzo settore hanno compreso che la promozione delle loro attività era un compito che non poteva più essere considerato superfluo/ secondario. Tuttavia in molti dei prodotti di Comunicazione realizzati per valorizzare prodotti e processi continuano a persistere ambiguità, visioni, linguaggi, schemi di narrazione che spesso tendono a ricadere nel pietismo e/o nell'emozionalità fino a "ridurre" persone e servizi ai loro problemi, riconsegnando stereotipi e pregiudizi al senso comune.

Nell'edizione di quest'anno, Immaginabili Risorse dedica una sezione di lavoro alle "Nuove sfide". Una di queste è quella di presentare diverse modalità attraverso le quali persone e/o organizzazioni si raccontano dando senso e prospettiva alla propria azione: - ri-vedere/rsi/ essere visti; ripercorrere il passato, presentare il presente, ri-volgersi al futuro; - compiere bilanci funzionali; - tracciare percorsi per uscire da visioni/ atteggiamenti/ interpretazioni "compassionevoli/ riparative"; - raccontare come/perché assumere responsabilità e ruoli di cittadinanza.

L'intento è quello di contribuire a sviluppare la capacità di rendersi "visibili/ dicibili", ri-conoscersi/ essere riconoscibili-riconosciuti, acquisire credito/ credibilità senza cadere nella "tentazione" consumistica che intende il "far sapere" come qualcosa che conta di più/ sostituisce (?!?) il "saper fare":
- In quanti/ quali modi ci si può rappresentare? Cosa vuol dire valorizzarsi /valorizzare il proprio lavoro? Come "far memoria", apprendere dall'esperienza, comunicare, favorire scambi, condividere saperi, produrre cultura, generare fiducia?
- Chi/ cosa scegliere per raccontare quando si ha bisogno di mediazioni per farlo? Quante/ quali difficoltà si sono incontrate nella relazione con i tecnici della Comunicazione? Quando/ come si è sentito che il proprio senso/ messaggio era stato riconosciuto/compreso e trasmesso adeguatamente? Quali difficoltà hanno incontrato/ riconosciuto i tecnici nel comprendere/ tradurre/ interpretare il senso e il messaggio che gli erano stati affidati? Cosa ha "generato" l'incontro/ l'esperienza con i tecnici incontrati?
...sono solo alcune delle domande che emergono nell'assumere tale sfida.
Il coordinamento del laboratorio è stato affidato all'associazione "Fadivi e oltre" nata da un gruppo di genitori per tessere reti, organizzare eventi , scambi che sviluppino il capitale sociale di un progetto per il "Dopo di noi..." al fine di prevenire/ ridurre i rischi endemici di autoreferenzialità che minacciano le strutture residenziali.

Le esperienze chiamate a intervenire sono state scelte sulla base di alcuni criteri: - "dar voce" ai Protagonisti; - "tener dentro"/ includere positivamente la prospettiva di Genitori/ Famiglie; - esprimere capacità di coinvolgimento/ utilizzo dei media; attrarre risorse/ individuare modalità innovative di (co)finanziamento/ sostenibilità; - utilizzo di linguaggi/ schemi di narrazione che presentino persone/ storie con modalità lontane da pietismo e/o facile emozionalità; - esistenza di una "prospettiva storica" grazie alla quale attraversare/ comprendere i "passaggi di tempo".

Guido Marangoni, papà di Anna, grazie a diversi strumenti narrativi, tecnologici, di comunicazione sociale (blog, libri, videopresentazioni, convention, eventi-spettacolo) parlerà della scelta della leggerezza e della possibilità di sorRidere per/nell' affrontare retoriche, ipocrisie, sguardi di commiserazione e superare barriere/ stereotipi;

Associazione d'iDee col suo "Sognando Gianni Morandi" racconterà come un docufilm può far conoscere la "scommessa" di crescita personale e sociale di un gruppo di persone con sindrome di Down, dar loro voce, permettere di riconoscere i nostri sogni nelle loro storie, e, contemporaneamentre, attrarre risorse / interesse mediatico lontani da ogni strumentalità;

Il Laboratorio Arti visive di Bovisio Masciago presenterà l'esperienza "Allegri Viandanti" gruppo di Messaggeri di socialità formato da persone con disabilità, operatori professionali e volontari che insieme si prendono cura del paese nel quale vivono annunciando eventi, festeggiando ricorrenze grazie a canzoni, poesie, messaggi interpretati/ offerti per coinvolgere e ricordare l'importanza di un "bene comune" troppo spesso trascurato: il bisogno di relazione!

Matteo Schianchi storico, ricercatore universitario e responsabile delle attività di Mediateca LEDHA ci aiuterà a riflettere sui temi emersi dal confronto.


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